
conservazione e restauro di un antico convento colpito dal sisma - Finale Emilia (MO)

Nell'antico chiostro le arcate sono state ripristinate e lo spazio è stato adibito a parco pubblico a reminiscenza dell'hortus conclusus che qui si trovava nel 1600.

Fase 1: modellazione 3D dei vani interni Fase 2: renderizzazione che mostra la proposta funzionale di riuso dei precedenti vani cucina e mensa ora adibiti a book bar.

Rilievo geometrico del piano terra dell'edificio.

Rilievo geometrico dei prospetti sud ed est dell'deificio.

Alcune delle sezioni dell'edificio eseguite nei punti di maggiori interesse.

Pianta del piano primo in cui vengono evidenziati, con differenti retini, i vari meccanismi di dissesto delle murature e le patologie riscontrate nelle travi in legno costituenti l'orditura dei solai.

Sezioni in cui vengono indicati, con differenti retini, i dissesti riscontrati nelle murature.

Rilievo dei vari pacchetti costitutivi muri e solai indicati in pianta con colorazioni differenti. Vengono qui indicati anche i punti in cui sono state effettuate le prove strumentali (debolmente distruttive) con l'endoscopio.

Rilievo delle pavimentazioni (materiale, dimensione degli elementi, stato di conservazione) e degli infissi che vengono riportati in pianta, prospetto con fotoraddrizzamento e sezione.

Rilievo delle patologie che hanno colpito nel tempo le pavimentazioni e delle relative cause. Attraverso "schede di intervento" sono stati poi individuati gli interventi di conservazione più adeguati.

Proposta di consolidamento delle strutture portanti in modo da eliminare le opere provvisionali apportate dal corpo dei Vigili del Fuoco in seguito al sisma.

Progetto di riuso funzionale dell'edificio che tiene conto della memoria storica e delle necessità della città.

Resa di un vano itnenro adibito a laboratorio artistico.
Con questo lavoro di tesi si è affrontato un percorso di ricerca che ha visto coinvolto l'ex convento di San Francesco d'Assisi a Finale Emilia, edificio oggetto di numerose vicende e trasformazioni che gli hanno conferito un valore storico-testimoniale che si è voluto conservare.
Il tema principale è quello del raggiungimento di un'approfondita conoscenza della fabbrica che si è ottenuta attraverso la conduzione di analisi storico-critiche, tecnico-costruttive e diagnostiche. L'obiettivo è stato dunque quello di abbassare il fattore di confidenza, conducendo in modo integrato alle indagini volte alla coservazione dell'integrità culturale, quelle del miglioramento strutturale e della sicurezza. Questo valore numerico, che traduce quantitativamente gli aspetti qualitativi del rilievo, viene utilizzato come coefficiente di riduzione delle resistenze dei materiali. Tutto ciò ha costituito la base per poter avanzare una proposta di restauro formulata attraverso ipotesi di consolidamento, conservazione e riuso consapevoli.
Si è affrontata quindi in partenza una dettagliata ricerca documentale per avere un primo inquadramento delle vicende evolutive riguardanti l'edificio. Successivamente si è proceduto con i rilievi urbano, geometrico, strutturale e materico in modo da poter formulare ipotesi ragionate sulle fasi costruttive, ipotesi avvalorate poi da prove strumentali debolmente distruttive condotte in situ.
Seguendo tutto l'iter metodologico fornito dalle Linee Guida si è riusciti ad aumentare il livello di conoscenza e quindi ad abbassare il fattore di confidenza raggiungendo l'obiettivo preposto.
Si è poi avanzata una proposta di consolidamento strutturale e di conservazione dei materiali.
A completamento dello studio, è stato effettuato un progetto di riuso che prevede spazi dedicati ai più piccoli per richiamare la funzione a scuola materna che l'edificio ha avuto per secoli. Il progetto trova il suo fulcro nella pianificazione compositiva dell'area claustrale esterna: un nuovo orto botanico a reminiscenza degli antichi hortus conclusus dei complessi conventuali.